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Mission

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Il Consorzio

di Tutela e Valorizzazione delle Viti e del Vino Doc Bivongi abbraccia un territorio di grande tradizione vitivinicola, che risale addirittura ai tempi della Magna Grecia quando le influenze elleniche erano molto forti lungo le coste ioniche calabresi, fino ad ispirare la vita e la cultura delle popolazioni locali.
Tra le pratiche importate dai greci ci furono anche quelle legate alla coltivazione della vite e alla trasformazione in vino, considerato uno dei migliori di tutto il mediterraneo.

Lungo il corso

della storia altre culture hanno affinato la capacità di produrre vino attorno a Bivongi, primi tra tutti i monaci Basiliani che, per sfuggire alle persecuzioni, si ritirarono a vivere nell’entroterra portando le loro conoscenze una ambito agricolo e enogastronomico. L’influenza greca, però, è quella che maggiormente ha condizionato l’evoluzione della società locale, tanto che nei paesi intorno a Bivongi tuttora si mantengono riti religiosi e culturali di emanazione ellenica e la stessa lingua greca viene parlata correntemente tra gli anziani del posto.

Nel 2018

un gruppo di viticoltori della fascia ionica reggina costituisce il “Consorzio di Tutela e Valorizzazione delle Viti e del Vino Doc Bivongi”, con la missione di tutelare e promuovere il vino Bivongi Doc, che si produce sul versante orientale della Catena delle Serre, nella bassa valle del torrente Stilaro i cui territori sono stati la culla
della città di Kaulonia nel 700 a C.
L’ambito geografico ricadente sotto l’egida del Consorzio è composto da dieci borghi: Bivongi, Camini, Caulonia, Monasterace, Pazzano, Placanica, Riace, Stignano, Stilo e Guardavalle.